Iacona:
Thank you so much. Now Paul Jay, it’s your moment now.
Can we hear you?
Jay: Can you… can you
hear me?
Iacona: Yes, of course.
Jay:
Ah! That’s something…
So, when Julian
was arrested, in his handcuffed hands, he was holding a copy of a
book called “The History of the National Security State”,
which were interviews I conducted with Gore Vidal. And
apparently even in the courtroom he held the book up – and
clearly he was sending us a message: that… that he was
under attack by the American National Security State. And
why?
The National Security State, as we call it –
come people call it the Permanent War State – emerged out
of World War II, after the atomic bombings of Japan and the
beginnings of the Cold War. And the National Security State
dressed itself up as if it was continuing a fight for democracy.
And it fought – supposedly for democracy against Fascism in
Europe, Japanese militarism and imperialism; and now the Security
State was going to continue this fight for Global
Democracy.
Which, of course, was an enormous lie. The
National Security State – the American National Security
State – was there to impose the will of the growing
American empire. It had emerged from World War II as the single
superpower and lie after lie after lie is how this Permanent War
State justified wars of aggression – which the Nuremberg
Trials called the highest form of war crime.
Well, one
war of aggression after another was waged by the United States in
the name of democracy. And at home the National Security State
also undermined democracy: the House UnAmerican Activities
Committee, McCarthyism, covert FBI operations against Black and
progressive antiwar groups… This State is the opposite –
this National Security State – is the opposite of
democracy.
The… the… the need of this
State to have a fabric of lies is essential – that the
American people believe that they’re fighting for the Good.
I mean, how else do they get young soldiers to go off and die?
They don’t die because they’re fighting to make rich
Americans richer, they die ‘cause they think they’re
fighting for freedom.
The… the… to cut
ahead, the persecution of Julian Assange is of extreme
importance. Because under the Obama administration, apparently
they had decided not to pursue the persecution of Assange,
because… under the logic that if we go after Assange, then
we have to go after the American newspapers that cooperated with
Wikileaks and released these documents. That was undone by Trump
who apparently not only wanted to pursue the prosecution, but
even wanted to assassinate Julian, or kidnap Julian.
Now
the Biden administration is continuing this, which means the
logic – that if we go after Julian, that means we have to
go after some of the major newspapers that collaborated with
Julian: that IS the message they’re trying to send now, by
continuing the prosecution, they WANT the American media to
think: Yes, you could be next; you do not pierce the secrets of
the National Security State. Yes, you can critique it from the
outside. But Wikileaks did something more than just a critique
from the outside. They actually revealed documents and videos
that go... which was like a dagger in the heart of these
lies.
So… so the defense of Julian is of
critical importance to anyone that cares, actually cares about
democracy, actually cares about journalism. And… and if
the Biden administration has any seriousness whatsoever in
supposedly defending the institutions of democracy – ‘cause
they want to paint Trump and his supporters as those forces that
want to simply destroy the democratic norms and institutions of
America: and... and they do, there’s no doubt Trump and
his… that movement do want to eliminate even formal
democracy – but Biden is doing no better in this
prosecution of Assange.
And I have to say, if the
United States is successful in extraditing Julian, there will be
a trial like never before. Because it won’t be Julian that
is on trial. It will be the crimes of this National Security
State, it will be the crimes of U.S. foreign policy that are put
on trial. And the entire world will be watching.
So
I guess what I’m concerned [with] here is the Biden is
actually doing. And maybe they’re not so serious about
winning the extradition. Maybe they want to drag this out as a
part of an attempt to assassinate Julian by having him stay in
jail until he dies.
At any rate, what will die here,
a big piece that will die here, is the courage of journalists
to… at least they hope this will happen, I think; there
are enough journalists that will continue to stand up, but they
hope this will intimidate real investigative journalism and
critique and exposure of the lies of this State.
And,
uh… Julian has made a tremendous contribution and I’m
happy you’re organizing this debate, it is extremely
important internationally that everyone gets the significance of
the need to end this monstrosity of a supposed process.
So
thanks for inviting me.
Iacona: Thank you,
thank you
|
Allora,
quando Julian è stato arrestato, tra le mani ammanettate
teneva la copia di un libro chiamato “Storia dello stato di
sicurezza nazionale”, che contiene una serie di interviste
che ho fatto a Gore Vidal, e apparentemente lui stava tenendo in
bella vista la copertina. Chiaramente ci stava mandando un
messaggio: chi lo stava attaccando era l’apparato della
sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Ma perché?
Il
sistema della sicurezza nazionale come lo definiamo, alcuni lo
chiamano anche lo “stato di guerra permanente”, è
emerso alla fine della seconda Guerra Mondiale con lo sgancio
delle atomiche sul Giappone e l’inizio della Guerra Fredda.
Il sistema della sicurezza nazionale si è dissimulato
facendoci credere che stava continuando la lotta per la
democrazia; a quanto si dice, si era battuto per la democrazia
contro il fascismo in Europa e il militarismo e l’imperialismo
in Giappone e ora lo stato di sicurezza nazionale stava
continuando a battersi per la democrazia a livello mondiale, il
che ovviamente è una menzogna gigantesca.
L’apparato
di sicurezza nazionale statunitense era lì per imporre la
volontà dell’impero americano che si stava
espandendo. Gli Stati Uniti erano emersi dalla seconda guerra
mondiale come la potenza egemone e, attraverso una serie infinita
di bugie, questo sistema di guerra permanente giustificava le
guerre di aggressione che il Processo di Norimberga ha definito
come la più alta forma di crimini di guerra.
E
gli Stati Uniti hanno lanciato una guerra di aggressione dopo
l’altra nel nome della democrazia.
Ed è
anche all’interno degli Stati Uniti che lo stato di
sicurezza nazionale ha eroso la democrazia: la Commissione per le
attività antiamericane, il maccartismo, operazioni segrete
dell’FBI contro i neri o gruppi di progressisti o
pacifisti.
Questo stato di sicurezza nazionale è
l’antitesi della democrazia: esso ha bisogno di forgiare
continuamente menzogne.
E’ essenziale che il
popolo americano creda di combattere per il trionfo del bene per
far sì che dei giovani soldati siano disposti ad
arruolarsi e a morire.
Non muoiono perché
stanno combattendo per arricchire ancora di più i ricchi
americani; muoiono nella convinzione di combattere per la
libertà.
Per tagliare la testa al toro, la
persecuzione di Julian Assange è di estrema importanza
perché, da quel che si dice, durante la presidenza di
Obama si era deciso di non portare avanti la persecuzione contro
Assange in base alla logica, secondo cui, se si fosse perseguito
Assange, si sarebbero dovuti perseguire anche i giornali
americani che hanno collaborato con WikiLeaks e hanno pubblicato
questi documenti.
Questo è stato ribaltato da
Trump che apparentemente non solo voleva processare Julian, ma
voleva anche ammazzarlo o rapirlo.
Adesso
l’amministrazione di Biden sta portando avanti questo, il
che significa che la logica secondo la quale, se incriminiamo
Julian, dobbiamo incriminare anche alcuni dei più
importanti giornali americani che hanno collaborato con lui [è
venuta meno]. Questo è il messaggio che vogliono mandare
portando avanti questa incriminazione; vogliono che i media
americani pensino: “Sì, potreste essere i prossimi.
Non potete penetrare nei segreti dello stato di sicurezza
nazionale. Tutt’al più potete commentare
dall’esterno”.
Ma WikiLeaks ha fatto
molto di più che commentare dall’esterno: ha
rivelato documenti e filmati che è stato come piantare un
pugnale nel cuore di questo sistema di bugie. Perciò la
difesa di Julian è della massima importanza per chiunque
abbia davvero a cuore la democrazia, abbia davvero a cuore il
giornalismo e, se l’amministrazione Biden avesse davvero
qualche seria intenzione di difendere le istituzioni democratiche
perché vogliono far passare Trump e i suoi sostenitori
come quelle forze che vogliono semplicemente abbattere le norme e
le istituzioni democratiche americane – e senz’altro
è così, non c’è dubbio che Trump e il
suo movimento vogliano eliminare anche la democrazia formale, ma
Biden non si sta comportando meglio in questa incriminazione di
Assange.
E devo dire che se gli Stati Uniti
riusciranno a fare estradare Julian, ci sarà un processo
come mai prima d’ora perché sul banco degli imputati
non ci sarà Julian, ma ci saranno i crimini di questo
sistema di sicurezza nazionale, sarà la politica estera
americana che verrà messa a processo. E tutto il mondo li
guarderà.
Perciò quello che mi preoccupa
qui è quello che Biden sta realmente facendo, perché
magari non hanno nemmeno intenzione di ottenere l’estradizione.
Magari vogliono tirarla per le lunghe come parte di
un tentativo di assassinare Julian, facendolo marcire in prigione
fino alla morte.
E ad ogni modo quello che morirà
qui, che in gran parte morirà qui, è il coraggio
dei giornalisti -- o per lo meno si augurano che accada -- c’è
un numero sufficiente di giornalisti che non si lascerà
piegare, ma sperano che questo scoraggi il vero giornalismo
d'inchiesta, l’analisi e la pubblicazione delle menzogne di
questo sistema.
Julian ha dato un contributo
straordinario e sono contento che abbiate organizzato questo
oggi.
E’ estremamente importante che tutto il
mondo prenda coscienza della necessità di ar cessare
questo abominio di processo. Quindi grazie per avermi invitato.
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