U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome Italy anti-war demonstration in Rome

Past Initiatives

Eyes Wide Open Film Series
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2011: Petition against foreign military intervention in Syria
A call for diplomacy and a dire prediction (proved correct) of what would happen otherwise.

Letters to Authorities
From 2006-2009

Dear Mr. Ambassador
Nine letters to U.S. Ambassador Spogli from 2005-2007.

Eye-opening documentaries from Robert Greenwald
Supporting Greenwald by promoting screenings of his DVDs.


Have an idea for an initiative or event? Let us know via email.

versione italiana

Neither Walls Nor Silence:
Peace, Justice and Freedom in Palestine

Saturday, November 29, 3pm
Piazza della Repubblica

This Saturday, November 29, is an international day of solidarity for the Palestinian people as declared by the United Nations and there will be a march in Rome.

USC4P&J has endorsed an alternative appeal for the demo (see below, in Italian) put together by several groups with whom we have worked in the past. We will march together as a bloc in support of Palestinian civil society, which the appeal says "is trapped between the Israeli military occupation and the armed conflict between opposed factions, and ends up paying the highest price in terms of lives lost and worsening of economic conditions."

We encourage you to join us as we call for an end to the Israeli occupation and the siege of Gaza.

Meet at 3pm, Saturday November 29 in front of S. Maria degli Angeli on Piazza della Repubblica. Look for our U.S. peace flag.

Please let us know if you plan to make it: info@peaceandjustice.it


Roma 29 Novembre 2008
Nè muri Nè silenzi
Pace giustizia e libertà in Palestina

Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 29 Novembre “Giornata di solidarietà internazionale con il popolo palestinese". Invitiamo tutt* ad unirsi alla manifestazione nazionale di Roma insieme al Coordinamento delle comunità palestinesi in Italia e all'UDAP (Unione Democratica Arabo Palestinese).

Il popolo palestinese dopo 60 anni di espropri, vessazioni e violenze, ha visto negli anni della seconda Intifada ridurre progressivamente il suo spazio di rappresentanza e prospettiva politica nei Territori Occupati, in Israele e nel resto del mondo. Le esecuzioni mirate e gli arresti arbitrari del governo israeliano hanno decapitato la leadership delle forze politiche palestinesi, il resto lo ha fatto la comunità internazionale delegittimando i principali dirigenti politici palestinesi di ogni ispirazione, cominciando da quelli laici e pragmatici.

Intanto la frammentazione del territorio determinata dalla costruzione del muro e dalla crescita indiscriminata delle colonie, e le sempre maggiori difficoltà di circolazione per merci e persone all'interno dei territori occupati, hanno messo in ginocchio l'economia palestinese.

Quello palestinese è un popolo tenace e coraggioso che ha le stesse necessità di ogni altro popolo; necessità materiali: lavoro, istruzione, sanità accesso ai mercati e ai beni primari e necessità ideali: bisogno di progettare il futuro, diritto di scegliere liberamente i propri rappresentanti politici, diritto all'autodeterminazione. E' un popolo che ha dimostrato più volte di sapere accettare compromessi anche dolorosi e di saper fare scelte pragmatiche: le reiterate offerte di tregua da parte di Hamas, l'iniziativa di pace della Lega Araba, gli accordi della Mecca, e la riflessione sullo stato unico avviata in larga parte della società palestinese testimoniano una volontà di superare l'esistente. Una volontà che è stata sistematicamente ignorata dal governo israeliano e da gran parte della comunità internazionale, producendo nel popolo palestinese una sensazione di accerchiamento e di impotenza i cui risultati vediamo oggi.

La popolazione civile, schiacciata tra l'occupazione militare israeliana e lo scontro armato tra le opposte fazioni, si è trovata come sempre a pagare il prezzo più alto, in termini di perdita di vite umane e di peggioramento delle condizioni economiche.

L'occupazione israeliana della Palestina è scintilla che accende tutti i conflitti in Medioriente, è lievito che da anni fa crescere lo scontro con la civiltà arabo-musulmana, è strumento nelle mani di molti governi e poteri dell'area che la usano per perseguire i propri fini.

La pace va cercata nella giustizia, nel diritto internazionale e nella verità, non in una normalizzazione che mette a tacere le legittime aspirazioni di libertà e di dignità del popolo palestinese.

L'assedio israeliano alla Striscia di Gaza, e l'irresponsabile embargo della comunità internazionale al governo di Hamas hanno dato il colpo di grazia ad un'economia già traballante, e impediscono a 1.500.000 di persone, di cui il 51% bambini e adolescenti, di avere libero accesso ai servizi di base quali sanità, educazione, rifornimenti energetici. L'assedio di Gaza costituisce una grave violazione dei diritti umani, e ha prodotto una crisi umanitaria denunciata più volte anche dalle Nazioni Unite.

Chiediamo agli uomini e alle donne di ogni età, ai compagn* dei partiti, dei sindacati, delle associazioni e dei movimenti, che in questi anni sono stati al nostro fianco nella ricerca di una pace giusta in Palestina/Israele di unirsi a noi nella denuncia dell'assedio di Gaza.

Chiediamo che le Nazioni Unite si impegnino a far rispettare le tutte le risoluzioni ignorate o violate dallo Stato di Israele, e continuiamo a chiedere al Governo Italiano, e all'Unione Europea quello che chiediamo da anni:

- la fine dell'occupazione israeliana della Palestina

- uno stato palestinese sovrano con Gerusalemme Est capitale

- il diritto al ritorno per i rifugiati palestinesi, come previsto dalla risoluzione Onu 184

- la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane

- lo smantellamento del regime di apartheid determinato dal Muro e dalle colonie israeliane

- la fine dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza

- la revoca degli accordi di cooperazione militare Italia – Israele e il ritiro delle truppe dai vari teatri di guerra.

Appuntamento alle 15 in Piazza della Repubblica (fronte chiesa S. Maria degli Angeli) dietro lo striscione “stop all'assedio di Gaza”

Prime adesioni*
Associazione per la Pace
Un ponte per...
Aktivamente
Gruppo di sostegno alla campagna End the Siege on Gaza
Partito della Rifondazione Comunista
Giovani Comunisti/e
Campagna Ponti non Muri di Pax Christi
Salaam Ragazzi dell'Olivo -- Comitato di Trieste
Servizio Civile Internazionale
Vento di Terra
Associazione giovani palestinesi Wael Zwuaiter
Donne in Nero
Rete Lilliput
U.S. Citizens for Peace & Justice
Action For Peace

per adesioni: assopace.nazionale@assopace.org

*Altre adesioni*
Associazioni, ong, partiti, sindacati:
Amisnet
Rete Ebrei Contro l'Occupazione
CRIC (Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione)
COMITATO " MODENA - JENIN"
Associazione Yakaar Italia-Senegal
Associazione "Altri Mondi/Sezione Palestina"
Associazione LE AVANGUARDIE -- Modena
MATIS - Associazione Volontariato riciclaggio artistico - Vibo Valentia.
INFORQUADRI -- Roma
Pace per Gerusalemme -- il Trentino e la Palestina ONLUS
Agronomi e Forestali Senza Frontiere
Giuristi Democratici
Associazione Kenda Onlus - Coperazione tra i Popoli Associazione Stelle Cadenti
CIC – Centro Internazionale Crocevia
ACS - Associazione di Cooperazione allo Sviluppo

Singol*:

Alessandra Mecozzi - Responsabile internazionale Fiom-Cgil
Luisa Morgantini – Vice Presidente del Parlamento Europeo
Enrico Peyretti - Peacelink Torino
Claudia Bertoni
Buratti Gino
Riccardo Taglioli
Toni Germani

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Ongoing/Future Events


Our Eyes Wide Open Film Series is suspended; for further information click here.


Upshot of our Nov. 9th group discussion on current politics:

It wasn't the Russians that got us Trump. Or Comey. Or even the massive GOP election fraud. It was the DNC.*
*Dem National Committee

To learn how to stop the DNC from delivering us another Trump, read Autopsy: the Democratic Party in Crisis.


Photo of a school in Yemen bombed by Saudi Arabian jets supplied by the U.S. and fueled in the air by the U.S. Air Force. Tell Trump to STOP THIS CARNAGE, not fuel it! Click here.

Also participate in the CodePink email and/or phone initiative:




Click here to sign a petition, to put an end to the sanctions against Syria - their only effect is to take a terrible toll on the population, causing them to migrate! And click here to see the video by the Italian Committee to lift sanctions against Syria.



Iraq Deaths Estimator
Did someone tell you that U.S. military intervention in Iraq was over? Not true: we're at it again. This time the pretext to drop bombs is "curbing ISIS" (which was created by the U.S. in the first place, to overturn al-Malaki in Iraq and then Assad in Syria, and is now out of hand. Like what happened to "our" creature al Qaeda in Afghanistan). And the death toll continues to rise...
Write your senators and tell them: "Enough! U.S. out!! Iraq has shown it can curb ISIS by itself!"

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