U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome Italy anti-war demonstration in Rome

Past Events


Solidarity with Bradley Manning
December 17, 2011

No to "war as usual"
March 19, 2010

Winter Soldier Europe
March 14, 2009

Palestinian Flags Flutter
Alongside Peace Banners

January 17, 2009

Close Guantanamo Now!
January 17, 1009

10-Day Vigil for Gaza
January 8-18, 2009

Supporting La'Onf
October 29, 2008

Free the Cuban 5
Sept 13, 2008

Cheney in Chains
Sept 8, 2008

No Bush, No War
June 11, 2008

May Day ILWU Solidarity Action
May 1, 2008

War Tax Day
April 15, 2008

World Social Forum Global Day of Action
Jan 26, 2008

Shut Down Guantánamo Now!
Jan 11, 2008

No U.S. Military Base in Vicenza
Dec 15, 2007

Meeting Iranian Artists
Dec 05, 2007

End the War in Iraq, No War on Iran
Oct 27, 2007

Report on Final Days of No Dal Molin Festival in Vicenza, Italy
Sept 16, 2007

Camping for Peace in Vicenza, Italy
Sept 12, 2007

Impeach Them Both +
Judiciary Fax Blast

July 23, 2007

I-M-P-E-A-C-H !
April 28, 2007

4th Anniversary of the Invasion of Iraq
March 20, 2007

No Dal Molin, Vicenza, Italy
Feb 17, 2007

Congress: Act Now to End the War
Jan 27, 2007

No Military Bases, Vicenza, Italy
Dec 2, 2006

No War, No Cluster Bombs
Sept 23, 2006

Protest Calling for Cease-fire in Lebanon
July 26, 2006

Military Spending
Bean Poll

July 18, 2006

Stop the Escalation
in the Middle East

July 17, 2006

Refusing to Kill
July 06, 2006

Shailja Patel:
Poetry in Times
of War

July 05, 2006

Troops Home Fast
July 04, 2006

Italian Vote on
Military Missions

June 27, 2006

Peace Parade
June 02, 2006

Michael Uhl of
Veterans for Peace

April 29, 2006

Eyes Wide Open
Film Series
Hidden in Plain Sight

April 26, 2006

War Tax Day
April 15, 2006

Eyes Wide Open
Film Series
Hotel Palestine: Killing the Witness

April 12, 2006

National Anti-war Protest in Rome
March 18, 2006

Soldiers Against War
March 18, 2006

Eyes Wide Open
Film Series
Aristide and the Endless Revolution

March 15, 2006

Women (and men!) Say No To War
March 8, 2006

An Eyewitness Account of Post Katrina New Orleans
March 2, 2006

Eyes Wide Open
Film Series
Life and Debt

February 09, 2006

Vote to Renew Italian Mission in Iraq
February 09, 2006

Cindy Sheehan
February 06, 2006

NBC Today
Show Blitz

February 06, 2006

Eyes Wide Open
Film Series
The Revolution Will
Not Be Televised

January 26, 2006

Cindy Sheehan
In Rome

January 18, 2006

Crimes & Lies:
with Dave Lindorff
and Maurizio Torrealta

January 13, 2006

Eyes Wide Open
Film Series
Peace Propaganda and
the Promised Land

January 12, 2006

Eyes Wide Open
Film Series
The Oil Factor

December 15, 2005

Eyes Wide Open
Film Series
Plan Colombia

December 01, 2005

Fallujah: The Hidden Massacre
November 30, 2005

Eyes Wide Open
Film Series
Wal-Mart

November 17, 2005

Protest at U.S. Embassy: White Phosphorus in Fallujah
November 14, 2005

Control Arms Petition
at Piazza Chiesa Nuova

November 12, 2005

Eyes Wide Open
Film Series
Invisible Ballots

November 10, 2005

Eyes Wide Open
Film Series
The Corporation

October 27, 2005

Movie Night:
Viva Zapatero

October 25, 2005

Eyes Wide Open
Film Series
Hidden Wars of
Desert Storm

October 13, 2005

Anti-war rally
at U.S. Embassy

Sept 24, 2005

USC4P&J Social
at the Beehive

June 22, 2005

Die-In with
Articolo 11
at Palazzo Chigi

June 21, 2005

Collecting Photos
with Control Arms

June 18, 2005

Eyes Wide Open
Film Series
Unconstitutional

June 16, 2005

Eyes Wide Open
Film Series
Outfoxed

June 09, 2005

Eyes Wide Open
Film Series
Weapons of
Mass Deception

May 19, 2005

Vigil at Palazzo Chigi with Articolo 11
May 05, 2005

Vigil at Palazzo Chigi with Articolo 11
April 28, 2005

Vigil at Palazzo Chigi with Articolo 11
April 21, 2005

International Day of Protest
March 19, 2005

 

Die-in at Palazzo Chigi
Final Act by Articolo 11

June 21, 2005

USC4P&J joined the Italian group Articolo 11 / Ostinati per la pace for their final act, concluding 150 days of vigil outside Palazzo Chigi calling for a withdrawal of the troops from Iraq. [see original appeal] The following is Stephanie's account of the evening as well as Chiara's reflections in Italian below:


As the saying goes, all good things must come to pass. After 150 days, 150 vigils calling for an end to the occupation, the Italian group Articolo 11 organized a die-in as their final act, in memory of the victims of war.

Our group had been present with them at three of the vigils in front of Palazzo Chigi, and we joined them again for this concluding act.

We arrived around 7pm and hung the usual peace flags and Articolo 11 banner (L'Italia repudia la guerra). There were friends we had met at the vigils as well as a number of new faces who had preceded us. And even one person who had come for the first time, better late than never!

After a brief meeting on how best to organize things, we rolled out the enormous peace flag, made up of numerous bandiere della pace, in the area destined for protests at Palazzo Chigi and around 20 of us went out to the street and lay down. Some came prepared with sheets to put over the bodies, some complete with red stains, which added impact to the message.

We remained on the street for 1 hour, 15 minutes while the names of the some of the 800 people who had stopped by the vigil and signed a petition calling for withdrawal of the troops were read out loud. I occasionally opened my eyes and was pleased to see people gathering around to observe and hopefully reflect on what we were doing.

Afterwards, we attempted to deliver the petition to someone from Berlusconi's office, but it wasn't possible. This actually came as no surprise.

As far as our group, we were, of course, disappointed to learn that the vigil was coming to an end; we had only just joined them in mid April. Though we understand the need to renew initiatives and rethink methods.

We are proud to have been a part of this and we applaud the efforts of all those who gave up their evenings to keep the candle burning.

We look forward to new initiatives with Articolo 11 / Ostinati per la pace.

Stephanie Westbrook


RIFLESSIONI CONCLUDENDO DOPO 150 GIORNI IL PRESIDIO NONVIOLENTO SOTTO PALAZZO CHIGI

Succede così, che le cose inizino e poi finiscano. Spesso non sappiamo, né siamo tenute e tenuti a sapere, che sono esistite.

Noi per molti mesi ci siamo alternate ed alternati sotto uno dei palazzi del potere (palazzo Chigi) di/mostrando la nostra presenza per il ritiro delle truppe dall'Irak, lo striscione "Art.11 L'Italia ripudia la guerra", i cartelli criptici "Stiamo per andar via", con quel "qui" sottinteso generatore di domande dei passanti e quindi di relazioni piu' o meno brevi, anche conflittuali. Con il cartellone meno criptico "Sono un punto fermo per la pace", con le bandiere arcobaleno e poi con i cartellini, fatti molto meglio dei nostri, di US Citizens for Peace and Justice, la cui presenza ha ancora di più consentito di intrattenerci con i tantissimi turisti di passaggio. Le italiane e gli italiani ci chiedevano spesso che associazione, partito, gruppo fossimo. È stata una occasione per parlare di che cosa è un Gruppo di azione nonviolenta e per discuterne, come per discutere di azioni nonviolente. Con stupore dobbiamo dire che con le turiste e i turisti stranieri è stato più facile comprendersi sul senso della nostra presenza, del tipo di azione scelta. Ma queste discussioni ci sono state anche fra noi che abbiamo scoperto le nostre differenti esperienze, punti di vista e la difficoltà, anche quando ci si crede "affini", nel conoscersi, comprendersi, valorizzarsi, confliggere senza ricadere nei dettami di quella violenza che ci circonda. È stata occasione, e su questo rifletteremo ancora, per interrogarci sulle azioni dirette nonviolente, sulle campagne e attivazioni che possano rientrare in questo tracciato, per essere felici quando la campagna contro la delega per i codici militari di pace e di guerra acquisiva un punto a proprio vantaggio.

Nelle sere d'inverno ci siamo chieste e chiesti più volte se ciò che stavamo facendo restava sensato, se oltre a questo era possibile per noi fare altro. Ci siamo chieste e chiesti piu' volte se vi era congruenza tra la nostra azione e la richiesta di ritiro delle truppe, se c'erano altri obiettivi e se questi erano obiettivi comuni. Abbiamo scoperto di avere più obiettivi, tra loro non escludenti: dimostrare per il ritiro delle truppe dall'Irak, dare dimostrazione che sono possibili altre forme di attivazione oltre alle manifestazioni da centinaia di migliaia di persone, dare continuità pari a quella dei conflitti anche alla presenza, in strada, pubblica, almeno di qualcuna e qualcuno appartenente al popolo della pace, chiamare le singole persone a compiere gesti propri di dimostrazione e attivazione contro la guerra e sulla strada della nonviolenza.

Siamo state e stati quasi una trentina di persone, in tempi e modi diversi; e contavamo, forse ingenuamente, che altre ed altri nelle tante associazioni e movimenti con cui pure stiamo operando, si facessero partecipi di questa azione, le dessero respiro e possibilità di resistenza e crescita. Non è stato così. Abbiamo sicuramente commesso passi falsi e incerti, sicuramente non abbiamo trovato le ulteriori energie e dimostrato le necessarie aperture che coinvolgere altre ed altri richiedeva. Sicuramente questo non è stato l'unico motivo della nostra solitudine nel movimento e restiamo sempre pronti a discutere con chiunque.

Ma intanto, questa sera, la facciamo veramente finita. Perché bisogna anche imparare a chiudere le esperienze per poterci tornare a ragionare con la dovuta distanza. Perché non si può restare prigioniere e prigionieri di un'idea quando questa proprio non funziona più, non ti appartiene più, non è più capace di comunicare. Perché sia chiaro che non apparteniamo alla logica del "virtuale" che caratterizza oggi la nostra informazione/comunicazione e non lasceremo che nell'immaginario di chi ci ha conosciuto resti l'idea che noi siamo sempre lì, come punto fermo autosufficiente, impermeabile ed "eroico". Per molte e molti questo pensiero può essere confortante e rassicurante, per noi è anche questo parte di una cultura di violenza, quella che viene costruita promuovendo logiche di delega e indifferenza, di rinvio della propria attivazione sino al momento in cui la realta' diventa la nostra personale, e inevitabile, tragedia.

Si può agire prima, e ci sono tanti modi per farlo, senza aspettare che sia la violenza o la guerra a travolgerci. Non necessariamente quello scelto da noi che pure tanto abbiamo sperato di ricevere notizie di attivazioni, simili o no, in altre parti di Italia o di Roma.

Ora è per noi che inizia un momento di riflessione per cercare altre forme di azione nonviolenta. Intanto, ci è parso importante dare segno della fine, come abbiamo fatto per l'inizio. Perché nella vita succede così, che le cose inizino e poi finiscano.

Succede così, ma è sempre più difficile che sia così per le guerre.

"Art. 11" sono stati:
Alberto Castagnola, Alessandro Natalini, Andrea Trentini, Anna Candida Felici, Chiara Arcarese, Chiara Cavallaro, Daniela Degan, Enrico Euli, Federico Razzoli, Francesca Giovannelli, Ilaria De Angelis, Ilija Soskic, Laura Gentile, Luigi Pirelli, Luisa Ferrari, Manuele Messineo, Massimiliano Carra, Massimo Dall'Olio, Paola Epifani, Roberta Ventura, Stefania Trocini, Stefano Guidi, US Citizens for Peace and Justice, Walter Angelini e le ottocento persone di tutto il mondo che si sono fermate con noi e hanno firmato per il ritiro delle truppe dall'Iraq.

"Art. 11" ringrazia: Ubaldo per l'ospitalità, il calore umano, le perle di saggezza enogastronomica e gli inestimabili sconti, Reorient per il prezioso supporto logistico, gli artisti che hanno allietato le serate al presidio: i musicisti del teatro "La Fenice" di Venezia, Il Dragan Trio, la compagnia teatrale "Il Naufragarmedolce", Il coro"L'albero del canto" diretto da Lucilla Galeazzi, Ziad Trabelri, Enrica Palmieri, Aglie e fravaglie, Sbilanciamoci.

Chiara Cavallaro

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Ongoing/Future Events


Our Eyes Wide Open Film Series is suspended; for further information click here.


Upshot of our Nov. 9th group discussion on current politics:

It wasn't the Russians that got us Trump. Or Comey. Or even the massive GOP election fraud. It was the DNC.*
*Dem National Committee

To learn how to stop the DNC from delivering us another Trump, read Autopsy: the Democratic Party in Crisis.


Photo of a school in Yemen bombed by Saudi Arabian jets supplied by the U.S. and fueled in the air by the U.S. Air Force. Tell Trump to STOP THIS CARNAGE, not fuel it! Click here.

Also participate in the CodePink email and/or phone initiative:




Click here to sign a petition, to put an end to the sanctions against Syria - their only effect is to take a terrible toll on the population, causing them to migrate! And click here to see the video by the Italian Committee to lift sanctions against Syria.



Iraq Deaths Estimator
Did someone tell you that U.S. military intervention in Iraq was over? Not true: we're at it again. This time the pretext to drop bombs is "curbing ISIS" (which was created by the U.S. in the first place, to overturn al-Malaki in Iraq and then Assad in Syria, and is now out of hand. Like what happened to "our" creature al Qaeda in Afghanistan). And the death toll continues to rise...
Write your senators and tell them: "Enough! U.S. out!! Iraq has shown it can curb ISIS by itself!"

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